Non credo che potrei mai vivere in un luogo che non sia una città.
Certo, sono bellissime le spiagge abbaglianti e le montagne maestose; è affascinante la storia millenaria dei paesi di pietra, l’arte che ti toglie il fiato, l’architettura geniale. Tutto questo mi piace, eccome, e cerco di andare ad ammirarlo ogni volta che posso.
Ma per sentirmi davvero a casa ho bisogno di avere svariati piani sotto di me.
Ho bisogno di sapere che, nel momento in cui aprirò la porta finestra o ne scosterò le tende, vedrò dall’alto una strada da cui per forza devono passare tutti, nella quale trovare la direzione è altrettanto facile che perderla. Ho bisogno di avere dei vicini invisibili, di cui non si ricorda nessuno, nemmeno loro stessi, che non coincidono nemmeno con i nomi sui campanelli, quando ci sono.
Perché quei fantasmi che si siedono con me a fumare sul terrazzo, che girano la chiave della mia serratura nel cuore della notte, che mi tengono la mano quando ne ho bisogno, non potrebbero esistere in nessun altro luogo.